Il progetto debian-installer
ha introdotto dei pacchetti i cui
nomi finiscono in .udeb. In breve, è un formato
micro-.deb che non necessita di seguire alla lettera le linee
guida Debian, manca di alcune parti, tipo la documentazione ed è pensato per
essere utlizzato solo dal debian-installer
, il nuovo programma di
installazione Debian, sviluppato per il rilascio di Sarge. I due formati,
.deb e .udeb sono uguali. Il programma
udpkg
, usato per gestire i pacchetti .udeb, ha
limitate capacità rispetto a dpkg
e supporta minori relazioni fra
i pacchetti. La differenza di nomi sta nel fatto che i manutentori
dell'archivio Debian non erano contenti di avere dei .deb che non
seguissero le regole, per cui venne scelto un nome diverso per accentuare
questa diversità e per rendere meno probabile l'installazione accidentale su
sistemi reali. Gli .udeb vengono usati in un ramdisk iniziale
durante l'installazione di base, solo per creare un sistema Debian molto
ristretto.
Questo meccanismo è stato previsto per supportare un aggiornamento sicuro di sistemi dal formato a.out al formato ELF, dove l'ordine in cui i pacchetti venivano estratti risultava critico.
I tasti Ctrl-sinistro, Alt-sinistro ed F1 vanno premuti insieme.
Notate che, se avete modificato il messaggio di benvenuto in in
/etc/motd
, this will be different.
Devo ammettere che ho utilizzato l'account di root più spesso di quanto necessario, solo perchè era più comodo ed io poco scrupoloso.
Può essere una buona idea installare anche gpm
,
emacs21
e doc-linux-html
. Vedere Configurare il mouse, Sezione 3.3 e Gli Editor, Capitolo 11.
Tendo a chiamare questo account admin, ma potete dargli il nome che preferite.
Potete aggiungere l'utente penguin al gruppo
adm per concedere l'accesso il lettura ai molti file log contenuti
in /var/log/
. Vedere passwd(5)
,
group(5)
, shadow(5)
, group(5)
,
vipw(8)
e vigr(8)
. Per i significati ufficiali di
utente e gruppo leggetevi una versione recente del documento Users and
Groups
.
I tasti Ctrl-sinistro, Alt-sinistro e Delete (o Canc) vanno premuti
comtemporaneamente da console. In un sistema standard, ciò provoca il reboot.
Potete modificare /etc/inittab
per avere il comando
shutdown
comando con l'opzione -h, come descritto in
Installate pochi altri pacchetti dopo
l'installazione iniziale, Sezione 3.7.1.
Ciò è possibile perchè il sistema Debian è, anche dopo l'installazione di base,
già configurato con i giusti permessi dei file, prevenendo danneggiamenti del
sistema da parte di utenti non privilegiati. Ovviamente potranno sempre
esistere delle falle che potranno essere sfruttate, ma coloro che se ne
preoccupano non dovrebbero leggere questa sezione, ma il Securing Debian
Manual
.
I tasti Ctrl-sinistro e d vanno premuti insieme. Non c'è bisogno di premere il tasto del maiuscolo, anche se questi caratteri di controllo vengono definiti come "control D" con il maiuscolo.
Se inserite root invece di penguin e la password corrispondente, avrete l'accesso all'account root account. Questa procedura vi servirà per riguadagnare l'accesso all'account root.
Se non capite esattamente di cosa sto parlando, potete farlo in seguito.
Se siete in un terminale, tipo kon
e Kterm
per il
giapponese, che utilizza dei caratteri grafici speciali, aggiungendo
-a alla riga di comando di MC può aiutare a prevenire dei
problemi.
In effetti, vi
o nvi
sono programmi che trovate
ovunque. Ho scelto vim
, invece, per il novizio, poichè offre un
aiuto in linea attraverso il tasto F1, pur essendo simile è più potente dei
programmi sopracitati.
In questa lezione, il termine shell significa bash
. Per
approfondire il significato delle varie shell, vedere Shell, Sezione 13.2.
Su una normale console a caratteri Linux solo il Ctrl sinistro ed il tasto Alt, funzionano come ci si aspetta.
Potete disabilitare questa caratteristica del terminale tramite
stty(1)
.
Nell'ambiente grafico X le funzioni del mouse sono identiche quando usate il programma Xterm.
Qui uso "Unix" nel suo significato generico. Qualsiasi clone di Unix in genere offre comandi equivalenti. il sistema Debian non fa eccezione. Non preoccupatevi se alcuni comandi non funzionano come desiderate. Questi esempi non sono stati pensati per essere eseguiti in questo ordine.
Se si usa alias nella shell, il loro output sarà differente.
Unix ha la tradizione di nascondere il file il cui nome comincia con ".". Sono generalmente file che contengono informazioni di configurazione e preferenze dell'utente.
Il paginatore di default di un sistema Debian di base è more
che
non ha lo scorrimento indietro. Installando il pacchetto less
tramite apt-get install less, less
diventa il
paginatore di default, così potrete scorrere all'indietro tramite i tasti
cursore.
[ e ] nelle espressioni regolari permettono a
grep
di evitare di trovare corrispondenze con sè stesso. Il
4* nella espressione regolare significa 0 o più ripetizioni del
carattere 4, per cui permette a grep
di trovare corrispondenze sia
con exim
che con exim4
. Sebbene * sia
usato come metacarattere sia nei nomi dei file della shell che nelle
espressioni regolari, ha significati differenti.
Qui si è usata l'opzione --bzip2 al posto della più breve
-j per essere sicuri che funzioni anche con le versioni più
vecchie di tar
in Potato.
Di nuovo, --bzip2 viene usato per garantire la compatibilità.
Qui la realtà è stata semplificata, per venire incontro al neofit. Vedere
bash(1)
per una spiegazione più completa.
Per ottenereTo il risultato seguente, dovreste installare il locale Francese, vedere I locale, Sezione 9.7.2. Ciò non è essenziale per la lezione. Viene fatto solo per mostrare gli effetti potenziali.
Il sistema Debian è un sistema multi-tasking.
Le directory vengono chiamate cartelle in altri sistemi.
Anche se potete usare qualsiasi lettera o simbolo per il nome di un file, in pratica è una cattiva idea. E' meglio evitare quei caratteri che hanno spesso un significato speciale nella riga di comando, compresi spazi, tabulazioni, a capo ed altri caratteri speciali: { } ( ) [ ] ' ` " \ / > < | ; ! # & ^ * % @ $ .
Per separare le parole in un nome, buone scelte sono il punto, il trattino e la sottolineatura. Potete anche iniziare ciascuna parola in maiuscolo, ComeQuesta.
Esiste anche un altro utilizzo per la parole path. Vedere Il percorso di ricerca dei comandi, Sezione 4.3.6. Il suo significato viene in genere reso chiaro dal contesto.
Oviamente questo metodo funziona solo per i numeri a 3 cifre.
Se state traccieo testing o unstable, potete
rimuovere i riferimenti a stable da
/etc/apt/sources.list
e da /etc/apt/preferences
. Ciò
perchè testing origina come una copia di stable.
La differenza fra upgrade e dist-upgrade è evidente
solo queo nuove versioni dei pacchetti hanno relazioni di dipendenza diverse
rispetto alle vecchie versioni. Vedere apt-get(8)
per i dettagli.
aptitude upgrade e aptitude dist-upgrade lanciano
aptitude
in modalità riga di comando. Potete passare a tutto
schermo premendo il tasto e.
Alcuni script *config
stanno scomparendo nelle nuove versioni di
Sarge e la funzionalità di configurazione dei pacchetti viene trasferita al
sistema debconf
.
recode
permette degli alias più convenienti di iconv
.
Fine riga:
Se digitate tutto su una riga, dove aggiungere dei punti e virgola, ";", per marcare la fine dei comandi della shell.
I file in /ect/default/
contengono solo i compiti
delle variabili d'ambiente. Ciascun file è così strettamente correlato allo
script corrispondente che questi compiti scavalcano qualsiasi impostazione
predefinita della variabile nello script. La scelta del nome della directory è
peculiare
a Debian
. E' grosso modo l'equivalente di
/etc/sysconfig
di Red Hat ed altre distribuzioni.
Sebbene non disponibili per in Woody, potete installarli da Sarge.
Il pacchetto in Woody non funziona, almeno fino al 8/2002, a causa di modifiche al sito della Microsoft. Usate la versione di Sarge anche in Woody, invece.
Io non ho più roba xft1 sulla mia macchina, per cui non sono certo se avete bisogno di riavviare X o no prima che le modifiche abbiano effetto. Mi pare di ricordare che "xftcache" aggiorni la cache Xft1, ma sarebbe bello che qualcuno possa confermarlo per me.
Fontconfig
non esiste in Woody.
Le sezioni seguenti usano exim
negli esempi. Per Sarge
sostituitelo con exim4
dove necessario.
Dovete segure questa regola per qualsiasi host connesso tramite linea analogica, DSL, cavo o LAN attraverso qualche route a larga banda Anche se il vostro host casalingo ha un IP fisso dato dal vostro ISP, è sempre una buona idea seguire questa regola. Granparte delle workstation e dei server ricadono in questa categoria.
In questo esempio vengono usate due soluzioni ai bug della versione 2003 di
blackbox
. Io uso sh -c nel comando. Nemmeno la voce
~/.menu/*
viene usate, ma avendone bisogno root, si è invece usata
/etc/menu/*
.
Usate nomi dei file che non sono uguali a nessun nome di pacchetto.
Usate nomi dei file che corrispondono ai nomi dei pacchetti
La slash in section="/" abilita le vosi nel menu iniziale e lo spazio iniziale in title=" Mozilla Navigator" pone la voce in cima alla lista.
Il pacchetto language-env
non è molto utile in un ambiente
multilingualizzato.
Notate che un'interfaccia Wi-Fi è in realtà uno pseudonimo per un'interfaccia
Ethernet che fornisce l'accesso ai parametri di configurazione specifici per
Wi-Fi. Questi parametri vengono controllati mediante il programma
iwconfig
.
Ciò è vero se si usa la versione 4 di IP. In IPv6 gli indirizzi sono a 128
bit. Vedere http://www.ipv6.org/
.
Questo sistema era rigido e portava alla perdita di molti indirizzi IP, così oggi le reti IPv4 sono allocate con indirizzi di lunghezza variabile.
L'indirizzo della rete si può ottenere mediante la funzione AND bit a bit eseguita su un indirizzo della rete e la net mask. Quello di broadcast, invece, mediante la funzione OR bit a bit di un indirizzo di rete con il complemento a 1 della net mask.
Questo file viene incluso usando l'opzione call.
Tecnicamente è il FQDN dato da gethostbyname(2)
per l'hostname
dato da gethostname(2)
.
Il controllo della risoluzione dei nomi è anche affidato al file di
configurazione /etc/host.conf
. La riga order in
questo file elenca i metodi che devono essere usati per risolvere in nome: p.
es., bind, hosts, nis. Vedere
host.conf(5)
. Penso che questa riga sia stata soppiantata da
quella hosts in nsswitch.conf
, ma non ne sono certo.
Da Aprile 2004 esiste anche un pacchetto dhcp-client
disponibile.
Questo contiene la versione 2 del client ISC DHCP. Questo è stato soppiantato
dalla versione 3, attualmente sotto forma di pacchetto
dhcp3-client
. I manutentori pensano di rinominare
dhcp3-client
in dhcp-client
dopo il rilascio di
Sarge.
Accertatevi di non avere installate le versioni sperimentali di
dhcp-client
. ifupdown
non funziona con esse.
Il formato di /etc/network/interfaces
per le versioni attuali di
ifupdown
è legermente incompatibile con quello delle versioni
precedenti di Potato. Lo script post-installazione di ifupdown
dovrebbe aggiornare il file automaticamente, se necessario. Comunque è una
buona idea controllare il file convertito.
Ciò vuol dire nojn utlizzare nemmeno altri strumenti di configurazione ad alto
livello, tipo whereami
, che chiamano a loro volta strumenti a
basso livello.
Vedere bug #196877
.
Vedere bug #127786
.
Questa terminologia è usata nella documentazione di ifupdown
.
Notate che la interfacce chiamate sulle righe auto devono essere fisiche, non logiche.
Notate che ciò lascia il collegamento "stop".
(/etc/rc?.d/K??foo
) intatto. Vedere I Runlevel, Sezione 2.4.2 per maggiori
informazioni.
Può anche essere configurato da script di aggancio che sono stati installati in
/etc/hotplug.d/net/
. I pacchetti ifplugd
e
waproamd
, per esempio, installano i loro script qui.
Dalla versione 0.0.20040329-4 o giù di lì, hotplug
può essere
messo in modalità in cui si comporta in maniera diversa da come è descritto
qui. Uno di tali modi è il così detto "all", dove
hotplug
attiva tutte le interfacce inserite a caldo. L'altra
modalità è la così detta "auto", in cui hotplug
attiva
le interfacce solo se sono elencate nelle righe auto in
/etc/network/interfaces
. In queste modalità alternative
ifup
viene invocato senza il suffisso =hotplug.
Nei rilasci precedenti di Debian il modo standard di configurare le schede di
rete PCMCIA era tramite gli script di aggancio di cardmgr
/etc/pcmcia/network
e /etc/pcmcia/network.opts
. Essi
erano stati sviluppati nell'era prima che Linux acquisisse una maggiore
capacità di gestire l'hotplug più generale.
Alcuni ancora usano gli script di Debian Woody nel loro stato predefinito in
cui chiamano semplicemente ifup
dopo che l'interfaccia è stata
aggiunta e ifdown
quando è stata rimossa. Come notato prima, è
ora raccomandato l'uso di hotplug
per fare ciò.
Altri ancora usano il metodo speciale di chiamare i comandi di configurazione a
basso livello, che vengono attivati quando determinate variabili in
/etc/pcmcia/network.opts
vengono impostate a
"y". Ciò ha parecchi problemi. E' afflitto da race
conditions; funziona solo per schede a 16 bit; quello che fa è meglio lasciarlo
fare a ifupdown
. Di conseguenza, è deprecato.
Qui, %nn è usato per il carattere codificato dell'esadecimale nn.
I sorgenti TeX di questo libro sono reperibili presso ftp://ftp.dante.de/pub/tex/systems/knuth/tex/texbook.tex
.
ftp://ftp.dante.de/pub/tex/systems/knuth/lib/manmac.tex
contiene gran parte delle macro richieste. Potete processare questo documento
con tex
dopo aver commentato le righa da 7 a 10, aggiungendo
\input manmac \proofmodefalse.
E' caldamente raccomandato l'acquisto di questo libro (e degli altri di Donald E. Knuth) invece di usare la versione on line, ma il sorgente è un grande esempio di TeX!
Questo WEB non ha niente a che fare con il World Wide Web. WEB (per PASCAL) e CWEB (per C/C++) sono strumenti tradizionali per il literate-programming.
La guida Debian
CVS, lun apr 3 22:57:30 UTC 2005osamu@debian.org
dsewell@virginia.edu
mc0315@mclink.it